domenica, 2 settembre 2007
Polemiche sulla vendita di carri armati alla Romania
Il fabbricante turgoviese di veicoli militari Mowag fornirà 31 carri granatieri di difesa all'esercito rumeno, impegnato in Iraq a fianco degli Stati Uniti.
Il consigliere nazionale Luzi Stamm dell'Unione democratica di centro, presidente della commissione degli affari esteri della Camera del popolo, ritiene ad esempio che la neutralità è troppo preziosa per rischiarla in questo modo. Stamm spera che la commissione voglia occuparsi di questo caso e decida di bloccare la vendita. Anche il consigliere nazionale Mario Fehr del Partito socialista ha espresso il suo scetticismo. A suo avviso è inammissibile che armi svizzere finiscano in Iraq.
Secondo la Segreteria di Stato dell'economia, questa fornitura non contravviene alla legislazione svizzera sull'esportazione di armi. " Contattata da swissinfo, la SECO ha indicato di non vedere inconvenienti nella vendita in questione. Rita Baldegger, responsabile della comunicazione, ha affermato che "in quanto Stato membro della Nato e dell'UE, la Romania soddisfa le condizioni previste nella legge sul materiale bellico". La SECO ha inoltre precisato che il Governo rumeno si è impegnato a non vendere o noleggiare tale materiale a paesi terzi.
Questi blindati saranno forniti alla Romania, con la quale la Svizzera intrattiene relazioni chiare. Dal profilo legale non vi è nessun impedimento a questa fornitura", ha dichiarato a swissinfo Lars Knuchel, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri. A suo avviso, la questione è tuttavia di competenza della Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
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